Rinascita della terracotta


A Firenze nel cantiere della Porta Nord del Battistero (1403-1424) diretto da Lorenzo Ghiberti, vera e propria fucina dove si forgiarono le nuove idee e si sperimentarono le nuove tecniche, si praticava con grande impegno anche la modellazione della cera e della creta.

A Brunelleschi e Donatello innovatori per eccellenza, che utilizzarono con grande disinvoltura e con pari dignità materiali diversi, dobbiamo le prime sculture realizzate in terracotta.

Ad essi si affiancò una generazione di artisti (Michele da Firenze, Nanni di Bartolo, Michelozzo, Luca della Robbia) che, partendo dalle conquiste dei maestri, eseguirono opere fittili di grande interesse. Nella prima parte della mostra la Madonna col Bambino del Vescovato di Fiesole, qui attribuita a Brunelleschi e la Madonna col Bambino di Donatello del Museo Bardini, dialogano in un fitto e proficuo scambio fatto di sottili rimandi e similitudini con la Madonna del Bargello di Michele da Firenze, con il Sant'Antonio Abate di Nanni di Bartolo, con la Santa Lucia di Michelozzo e soprattutto con la Madonna col Bambino di Santa Felicita attribuita a Luca della Robbia, altra personalità di spicco nell'uso di questa tecnica e nuovo sperimentatore con l'invenzione della terracotta invetriata, cioè la produzione di sculture fittili ricoperte di smalto ceramico.

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