Gli itinerari del cotto

Impruneta

Il Comune di Impruneta, vista la radicata passione per questa affascinante forma di artigianato, offre numerose testimonianze visibili di quest’arte centenaria, che si snodano sia all’interno del centro cittadino, sia nel verde circondario.

Nel centro del paese si potrà in particolare visitare il caratteristico Quartiere delle Fornaci, mentre una gita in auto consentirà al visitatore di scoprire le varie tipologie di oggetti in cotto presenti sul territorio, lungo gli antichi tracciati viari, nei giardini delle ville, nelle aie e presso le case coloniche.

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Firenze

Il caldo tono rosso delle coperture dei tetti, intervallato dal verde dei giardini racchiusi fra le case del centro storico, è il colore dominante di Firenze vista dall’alto. In questo paesaggio alcune opere risaltano in maniera particolare, per il sapiente uso del cotto da parte di grandi artisti: è immediato pensare a quanto sia stato stretto il rapporto fra la città e la produzione imprunetina, apprezzata da architetti e artisti che hanno operato a Firenze nel corso dei secoli fino ai nostri giorni.

Si tratta di un viaggio spettacolare che, partendo da laboratori e fornaci, tocca la cupola di Brunelleschi, Palazzo Vecchio, musei, chiese, abitazioni, giardini e fortilizi.

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– Basilica di San Lorenzo e pavimento della Biblioteca Laurenziana, piazza San Lorenzo
– Cappelle Medicee, piazza Madonna degli Aldobrandini
– Chiesa di San Frediano in Cestello, piazza del Cestello
– Chiesa di Santo Spirito, piazza Santo Spirito
– Cupola di Santa Maria del Fiore, piazza Duomo
– Fortezza da Basso, viale Filippo Strozzi
– Museo Fondazione Horne, via dei Benci, 6
– Museo Marino Marini, piazza San Pancrazio
– Museo Stefano Bardini, piazza dei Renai, 37
– Museo Stibbert, via Frederick Stibbert, 26
– Palazzo Budini-Gattai, piazza Santissima Annunziata, 1
– Palazzo Corsini, via del Parione, 11
– Palazzo Medici Riccardi, via Cavour
– Palazzo Vecchio, piazza della Signoria
– Palazzo Zuccari, via Giusti , 44
– Scuola di Guerra Aurea, via Aeronautica, 14
– Stazione di Santa Maria Novella, nuovo accesso di Gae Aulenti dal Piazzale Montelungo

Chianti Fiorentino

BARBERINO VAL D’ELSA
Cappella di Semifonte

La piccola cappella a pianta ottagonale è coronata da una rossa cupola che, in proporzione, riproduce esattamente quella della Cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore. La cappella, costruita fra il 1594 e il 1597 su progetto di Santi di Tito, ha il duplice significato di edificio devozionale e di memoria, in quanto segnala il luogo dove sorgeva la città di Semifonte distrutta dai fiorentini e voluta dal Capponi, nobile fiorentino committente, quasi per riscattare quei tragici eventi.

GREVE IN CHIANTI
Museo d’Arte Sacra di San Francesco

Il museo è allestito nei locali dell’ex convento di San Francesco. Nell’oratorio al piano terra si trova l’opera più importante della collezione: la grande terracotta policroma raffigurante il Compianto sul Cristo morto, attribuita alla bottega di enedetto di Santi Buglioni. Il museo ospita un’importante raccolta di dipinti, sculture, paramenti e arredi sacri che testimoniano la rilevanza storica e la vitalità artistica del territorio di Greve in Chianti. Tra le varie opere si segnalano in particolare una Madonna col Bambino fra i Santi Bartolomeo e Francesco di Francesco Granacci, e un raro pezzo cinquecentesco in vetro dipinto raffigurante San Silvestro papa benedicente, oltre all’Assunzione della Vergine, già attribuita a Jacopo Vignali.

SAN CASCIANO IN VAL DI PESA
Museo di San Casciano

Il museo, allestito nella Chiesa di Santa Maria del Gesù e nei locali annessi, vanta nella sua collezione diverse testimonianze in terracotta: da attrezzi per la lavorazione dell’argilla e scarti di cottura di antiche fornaci etrusche, a una monumentale Assunzione della Vergine in terracotta invetriata proveniente dalla Chiesa di Santa Maria a Casavecchia, attribuita alla bottega di Benedetto e Santi Buglioni e risalente al secondo decennio del XVI secolo. La collezione museale comprende alcune opere ritenute capisaldi della cultura figurativa italiana delle origini: il dossale con San Michele Arcangelo, attribuito a Coppo di Marcovaldo, e la Madonna col Bambino di Ambrogio Lorenzetti, datata 1319. Nella stessa sala si trovano altre importanti tavole trecentesche a fondo oro, tra le quali: la Madonna col Bambino del Maestro del trittico Horne; diverse opere con lo stesso soggetto di Jacopo del Casentino, del Maestro Francesco, di Cenni di Francesco, del Maestro di Sant’Jacopo a Mucciana. Dal settembre 2008, il Museo di San Casciano si è arricchito di una sezione dedicata alle Abitazioni primitive, che documenta la grande varietà delle forme edilizie - spesso realizzate in mattoni di argilla crudi - e degli habitat tradizionali, grazie a modelli in scala, pannelli esplicativi e fotografie
d’epoca. Inoltre il museo stesso fino al 26 aprile ospiterà un’esposizione sulle mura di San Casciano, in cotto come quelle fiorentine.

TAVARNELLE VAL DI PESA
Museo di arte sacra

Adiacente alla Pieve di San Pietro in Bossolo, espone una collezione varia tra dipinti e arredi liturgici, provenienti dalle pievi del territorio circostante. Della pregevole collezione di dipinti fanno parte: una Madonna col Bambino attribuita a Meliore; una Madonna col Bambino di Rossello di Jacopo Franchi; una tavola con soggetto analogo di Lorenzo di Bicci; una serie omogenea di tavole eseguite nel 1473 da Neri di Bicci, fra cui una Madonna col Bambino in trono e una Lamentazione sul Cristo morto; una Madonna col Bambino e San Giovannino dell’Empoli. Inoltre da segnalare sono altre opere di grande rilievo: un trittico trecentesco attribuito a Ugolino di Nerio; la Madonna col Bambino fra gli arcangeli Raffaele e Gabriele del Maestro di Marradi; due Santi di Giovanni Montini e altre opere di scuola fiorentina dei secoli XVIII e XIX.